L’asparago è pianta vivace la cui parte sotterranea è costituita da numerose ramificazioni cilindriche, carnose (rizomi), munite di barboline (radici) che concorrono a formare ciò che dicesi zampa.
L’asparago è pianta vivace la cui parte sotterranea è costituita da numerose ramificazioni cilindriche, carnose (rizomi), munite di barboline (radici) che concorrono a formare ciò che dicesi zampa.
Giovane e acerbo, il sapore è verde, fresco, anche quando il turione sia perfettamente bianco e perciò figura al meglio in tutte le cotture caratteristiche delle erbe del campo e del bosco. Non sbaglierete scegliendo risotti, tortini, frittate, sformati.
Per dare agli asparagi aspetto più belli, prima di cuocerli, raschiate con un coltello la parte bianca e pareggiate l’estremità del gambo; poi legateli con uno spago in mazzi non troppo grossi, e perché restino verdi, salate l’acqua, immergendoli quando bolle forte e facendo vento onde il bollore riprenda subito.
NOME BOTANICO: Asparagus officinalis L.: così Carlo Linneo (1707-1778), illustre scienziato svedese, chiamò la pianta. La parola officinalis indica che si tratta di una pianta con proprietà medicamentose e terapeutiche. L. ricorda invece Linneo, che classificò per primo questo vegetale.