Qualche anno fa, rovistando tra i libri di una bancarella a un mercatino dell’antiquariato, abbiamo scoperto casualmente alcuni vecchi volumi di un pittore contemporaneo a noi sconosciuto: Fabio Aguzzi.
Qualche anno fa, rovistando tra i libri di una bancarella a un mercatino dell’antiquariato, abbiamo scoperto casualmente alcuni vecchi volumi di un pittore contemporaneo a noi sconosciuto: Fabio Aguzzi.
La tradizione popolare, prima che colta, ha attribuito all’asparago virtù afrodisiache (…).
L'époque à laquelle l'humanité a commercé à manger des asperges ne date pas d'hier. De tout temps, les hommes ont récolté au printemps les jeunes pousses blanchs et tendres de certains végétaux pour s'en nourrir.
L’asparago è pianta vivace la cui parte sotterranea è costituita da numerose ramificazioni cilindriche, carnose (rizomi), munite di barboline (radici) che concorrono a formare ciò che dicesi zampa.
Giovane e acerbo, il sapore è verde, fresco, anche quando il turione sia perfettamente bianco e perciò figura al meglio in tutte le cotture caratteristiche delle erbe del campo e del bosco. Non sbaglierete scegliendo risotti, tortini, frittate, sformati.
Per dare agli asparagi aspetto più belli, prima di cuocerli, raschiate con un coltello la parte bianca e pareggiate l’estremità del gambo; poi legateli con uno spago in mazzi non troppo grossi, e perché restino verdi, salate l’acqua, immergendoli quando bolle forte e facendo vento onde il bollore riprenda subito.
NOME BOTANICO: Asparagus officinalis L.: così Carlo Linneo (1707-1778), illustre scienziato svedese, chiamò la pianta. La parola officinalis indica che si tratta di una pianta con proprietà medicamentose e terapeutiche. L. ricorda invece Linneo, che classificò per primo questo vegetale.